Tuesday, November 13, 2007

lo so, lo so, prima o poi ricomincerò a parlare di altre cose!



Pippola, dedita ai ritornelli, alle canzoni pop che fanno fluttuare e galleggiare, ai picnic in tenuta glam. Perchè quello per cui vale la pena vivere è proprio un vestito dello zio Tom coi lustrini. Un tocco di rimmel mentre si prepara un panino con marmellata della nonna e dei fuseaux mentre si carica il thermos fucsia.

Le serate Pippola Music vorrebbero comunicare che gli shakers fanno la differenza nei ritornelli pop.


Vi aspettiamo all' ARCI JOE'S - FIDENZA - il 22-23-24 NOVEMBRE corrente mese!

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Thursday, October 25, 2007

io fossi in voi ascolterei l'uccellino..

Tuesday, May 15, 2007

kc and the sunshine band?

questo è il mio umile design per threadless
se vi sconfinfera, per votare ci vogliono 4,7 secondi/luce.. basta cliccare sul bannerino che vi porta alla pagina, dare il massimo dei voti e via!
fium!


My Threadless.com Submission

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Thursday, May 10, 2007

il bicchiere di latte che avete sempre sognato

donnine tutte a rapporto!
volete incontrare l'uomo della vostra vita? quello per cui vi sembra fighissimo alzarvi per prime e preparare il caffè? quello che vi scrive le bellitudini sugli aeroplanini di carta? quello che risulta poi essere l'incastro perfettino click click click eccofatto?
ordunque vi si offre un intero minitour per prepararvi al momento: colonne sonore per le vostre vaporizzazioni sul vetro della finestra con tanto di disegnino con le dita, notine aeree per trovare le calzette giuste, tappeti di erbetta sintetica su cui provare il passo di danza che lo stenderà!
accorrete, cribbio, non ve ne pentirete!


GONZO48K
"HI FI LOVERS" RELEASE PARTY


venerdì 11 Maggio
ore 20.00

ZUNI
via ragno 15
ferrara
qui

gonzo48k live

aperitivicchio
pippolamusic djset
super merchandising

..e se a casa nascondete forbici e colla, venite a prendere le vostre gonzo48k-sagomine fai da te! per avere sempre vicino i vostri teneri supermaxieroi!

ingresso, ovviamente, gratuito!



più informazioni
qui
e qui


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e se non ce la fate, ecco come recuperare:

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Wednesday, April 18, 2007

gioco partita incontro



ho tredici anni e mi sposo.

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Tuesday, January 02, 2007

back to the two of us




Sol Seppy – 1 2

Il viaggio di ritorno è monopolizzato da una signora che mi siede accanto. Una signora, capite, di quelle che si espandono. In tutti i sensi. Riesco ad evitare insieme il suo gomito e la domanda fingendo un attacco di narcolessia da auricolari. Non posso aprire gli occhi, rimango sulla musica e le canzoni mi inventano il paesaggio. Che, del resto, sulla Salerno Reggio Calabria assume la conformazione di un unico, inesorabile zig zag tra corsie. Mi induco il sonno, lo chiamo, la schiena la schiena è un unico blocco ricurvo e il signore davanti mi sbatte il sedile in faccia e quello dietro non vuole che tiri giù perché non ci sta e io prendo un grandissimo respiro e continuo a chiamare il sonno e finalmente me lo induco. Mi risveglia il gomito della signora, invincibile. “Signorì, ma che ora fate?”. “Le tre e quaranta, signora”. “Ma che oooora fate?”. “Le-tre-e-quaranta”. “Signorì, mi sa che non mi capite. Ma meglio voi che qualcun altro. Che ora fate?”. Mi rimetto gli auricolari. Mi fanno male le orecchie. Rinuncio. Mi giro e rifingo di dormire. Fingere di dormire è uno stress per gli occhi. Improvvisamente ti chiedi se le palpebre siano abbastanza rilassate, provi a rilassarle di più e non ti sembra abbastanza. Diventa un’ossessione, la palpebra rilassata. Mentre sto per essere colta da un attacco di tremarella oculare, parte una canzone alla radio dell’autista. Sono abbastanza avanti, quindi la sento distintamente. Apprendo così che Laura Pausini ha cannibalizzato Spaccacuore. Al secondo cuoooooo-reeeeEEeeeEEEEE rimetto l’auricolare. Prima uno. Non basta. Entrambi. Alzo il volume nelle mie orecchie doloranti sempre più gonfie. E’ quasi il duemilasette. Penserò a questo, mentre la signora si espande ora anche nelle parti basse, attaccando la mia bustina della merenda. E’ quasi il duemilasette. Ancora duemilasei quasi duemilasette, amica mia. Mi strappo gli auricolari, non posso sopportarli. Ora tocca a Destinazione Paradiso. Penso che la canti meglio la mia amica SuperBaby, dannazione, il mondo non va come vorrei. Vorrei cantarla nell’orecchio della signora, che intanto si è impossessata anche del bracciolo. Con una gamba fuori dal sedile, abbarbicata al poggiatesta, penserò disperatamente. Va bene, mi arrendo. Duemilaessei. Essei. E.

The Montgolfier Brothers – All My Bad Thoughts

E UnodUetrEequAttro.

Due Flaming Lips e neanche un Wayne nella bolla. Due Barcellona. Due cambi di idea. Due muri colorati. Due mani di foggia d’autore. Due orsetti qualunqui. Due tesi. Due andate e ritorno da Siena a settimana. Due parole sugli anni 80. Due Altri Libertini. Due A.M. Homes. Due occhi così quando capisco che sei tu. Due copripiumoni, tondini e ghirigori. Due ali di Sufjan. Due Bambina Filosofica. Due soggiorni. Due per due compagni di scuola. Due no. Due sagomine. Due Giudizi Universali. Due giorni al Pigneto. Due accordi dei Low. Due intermittente e pertinente. Due stelle marine. Due racconti così così, uno che centra il segno. Due giorni sull’Amiata. Due Mountain Goats e due Ben Lee. Due aerei per il mare. Due Lloyd I’m ready to be heartbroken. Due intuizioni per ritrovare qualcuno. Due orecchini di Lily Allen. Due penfriends. Due furti sulla mia carta di credito, uno non autorizzato. Due calzini a forma di gufo, Walken e Woods. Due colazioni. Due Blankets. Due Amore Mio Infinito. Due traduzioni per il Socialismo Tascabile. Due calci in culo all’Ambasciata di Marte. Due Baustelle, sempre sfasati. Due Volver, e neanche uno in spagnolo. Due viaggi in Cina, e neanche uno mio. Due stagioni di Weeds. Due pantofole rosa. Due dita, vittoria! Due cappelli dei Tunng. Due ballerini per Billie. Due pensili rossi a cui appendersi. Due diciannove luglio. Due scappellotti per chi si rende conto solo dopo. Due sospiri di sollievo per chi si rende conto in tempo. Duemila righe per un tappeto e duemila palloncini sul soffitto. E diciamo sei barattoli di vernice. Ciaff.

"Signorì, siete sveglia?"

Camera Obscura – Let’s Get Out of This Country

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Wednesday, November 22, 2006

shake shake shake!




Un giorno prenderò una padella e sdeng la sbatterò in testa a Firenze. Poi starò lì a vedere se cambia almeno pettinatura.
Ci sono un paio di persone che passeggiano saltuariamente per questa città con una padella in mano. Di quelle col doppio fondo, che non attaccano. Perché non si sa mai quando è l’ora di un colpo ben assestato. Quanto a me, il freddo mi spedisce dritta dritta nel mondo delle tisane e dei manicaretti, con grande entusiasmo.
Firenze è. Fin troppo facile. Completare la frase, intendo.
Il giochino di oggi è il decalogo delle cose belle di questa città. Perché, diamine, devono essercene almeno dieci. In ordine sparso, non pretendiamo oltre.
Uno l’arco di San Pierino e la cioccolata alla cannella di Vestri.
Due i gradini della chiesa di Sant’Ambrogio.
Tre la giostrina di Piazza Leopoldo con le tartarughe ninja.
Quattro poter andare a piedi ovunque, anche se il ritorno è in salita.
Cinque la stazione Leopolda, in quanto luogo.
Sei la ERG, quella all’imbocco della FiPiLi.
Sette la cucina del Giova, Borgo La Croce, se riuscite fatevi seguire da Grazia.
Otto i colori che fa il tramonto dopo la pioggia, visto da oltrarno.
Nove e a proposito di oltrarno, ecco. Oltrarno.
Dieci Aqualung, residenza sottopasso stazione, l’unico punto fermo in dieci anni di vita in questa città.

Per il resto, il fermento si avverte sulla pelle.
Il 30 inizia il meraviglioso festival della creatività alla fortezza, il programma è chiaro: piccolo autoerotismo del comune di Firenze. Apprezziamo comunque lo sforzo per far sembrare questa città piena di stimoli all’occhio forestiero e dancedancedancetothemtv e anche forse alla comunità delle giacche-a-costine-più-sciarpina-in-seta-grezza e perché no anche a quella delle mi-dedico-alla-cultura-perché-sono-fiorentina-quindi-nobile-sempre-e-comunque-e-anche-perché-forse-fa-bene-alla-pelle. Ovviamente verificherò in che misura mi sto sbagliando. E se.
La povera stazione Leopolda intanto è stata scambiata per un hangar espositivo e addobbata a festa. Si paga per entrare, ma se ci metti un sovrappiù ti danno addirittura due assaggini di cioccolata. Prego ammirare lo stupendo allestimento della Casa di Babbo Natale. Ah, in questo caso temo che non verificherò in che misura mi sto sbagliando. Ho dei limiti anche io.
La Flog ha l’affanno ma le basta fare un’altra seratina universitaria con musica qualsiasi, alzare di un altro euro il prezzo delle bevute, rimpicciolire ancora i bicchieri. I proprietari di appartamenti insegnano che lo studente è secondo solo al turista in quanto a uova d’oro. Poi ogni tanto si svegliano e fanno, chessò, gli Arab Strap, inseriti a tradimento nella serata conclusiva del Rock Contest. Nel senso: la manifestazione non se la viene a vedere nessuno a parte parenti e amici? Bene, vi facciamo i dispetti. Consigliato piazzarsi sulle spalle del fonico a gambe penzoloni, dicono sia l’unico posto da cui c'è un'acustica decente.

Uff rieccoci, non ho resistito di nuovo.
Va bene. Prometto che nel prossimo post su Firenze segnalerò almeno tre eventi, festival, concerti, posti, qualsiasicosa che accadrà prossimamente e in cui io riponga almeno un pochino di fiducia.
Che ce l’ho, mica no, infatti questa settimana parte l’esplorazione nuoviposticini.
Quelli che fanno le cose per la gloria.

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